In un comunicato, le tre istituzioni spiegano che l'obiettivo del progetto PANDEM-2, che inizierà questo mese, è "sviluppare sistemi e processi informativi per migliorare la preparazione e la risposta dell'Unione Europea (UE) alle future pandemie". L'Istituto Nazionale di Sanità Doutor Ricardo Jorge (INSA) e la Direzione Generale della Sanità (DGS) si occuperanno soprattutto delle aree dei sistemi di sorveglianza, della progettazione della risposta alle pandemie e della formazione e diffusione delle soluzioni sviluppate. L'Istituto Nazionale di Emergenza Medica (INEM) parteciperà alla pianificazione, all'implementazione, alla simulazione e alla formazione di alcuni degli strumenti.

Secondo le istituzioni, i processi e i sistemi informativi sviluppati permetteranno di simulare diversi scenari e le rispettive risposte possibili, al fine di migliorare, ad esempio, la gestione di risorse essenziali come letti d'ospedale, dispositivi di protezione individuale e vaccini. Le soluzioni che scaturiranno dall'iniziativa, prosegue il comunicato, "consentiranno una risposta coerente ed efficace a una pandemia imminente", attraverso una migliore analisi dei dati in tempo reale, la condivisione delle informazioni tra i Paesi e l'adozione di politiche comuni, rispetto a quella che è stata la risposta alla pandemia di Covid-19.

Alcune delle aree in cui il progetto intende contribuire alla condivisione delle informazioni e all'adozione di politiche comuni sono, ad esempio, la crescita della popolazione, i viaggi internazionali e i fattori ambientali, che aumentano la possibilità di trasmissione delle malattie dagli animali all'uomo. PANDEM-2 è guidato dalla National University of Ireland e riunisce leader europei nei settori della salute, della sicurezza, della difesa, della microbiologia, della comunicazione, della tecnologia dell'informazione e della gestione delle emergenze. Il comitato consultivo comprende l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC). In totale, il progetto è finanziato con 9,75 milioni di euro attraverso il programma Horizon 2020 dell'Unione Europea per la ricerca e l'innovazione e avrà una durata di due anni.