Lo studio, che caratterizza le principali leve che influenzeranno la performance delle banche portoghesi, raccomanda anche una "riduzione dei costi su larga scala" e la creazione di una grande banca nazionale.

In una dichiarazione inviata all'agenzia di stampa portoghese Lusa, la società di consulenza ha detto che le banche portoghesi dovranno affrontare "una serie significativa" di sfide, che richiederanno la trasformazione dei loro modelli di business.

Secondo lo studio, l'attività bancaria nazionale è attualmente caratterizzata da un "peso eccessivo delle inadempienze nel suo portafoglio crediti, un indice di efficienza insufficiente e il deterioramento della redditività del settore a livelli inferiori al costo del capitale, che crea grandi sfide per la capitalizzazione delle banche".

Oltre a un numero di filiali bancarie superiore del 58% rispetto alla media europea, il settore bancario nazionale è anche caratterizzato da "una bassa produttività dei dipendenti, l'accumulo di liquidità in eccesso e le piccole dimensioni delle banche portoghesi rispetto ad altri mercati".

Per affrontare questo scenario, e per garantire il futuro del banking nazionale, lo studio di Roland Berger Portugal ha indicato diverse possibili soluzioni, tra cui "approfondire il processo di consolidamento nell'area delle maggiori banche portoghesi (dove troviamo, ad esempio, Caixa Geral de Depósitos, Millennium bcp e Novo Banco), portando alla creazione di una grande banca nazionale con attivi per 200 miliardi di euro.

"D'altra parte, la struttura di medie dimensioni dovrebbe essere rafforzata, con il Crédito Agrícola indicato come un potenziale consolidatore bancario", dice la stessa nota.

Come esempio di banche di medie dimensioni che Crédito Agrícola potrebbe consolidare, Roland Berger indica Montepio o EuroBIC, rafforzando la struttura delle banche di medie dimensioni, con attivi tra 80 e 120 miliardi di euro.

Lo studio realizzato da Roland Berger, con il supporto del Centro di Competenza globale dei Servizi Finanziari, indica anche movimenti di consolidamento tra le piccole banche che assicurano un minimo di massa critica nel settore, rafforzando la struttura delle banche nella fascia tra 10 e 20 miliardi di euro.

"Anche in questo caso, alcune piccole banche possono affrontare sfide nel tempo se non crescono, come Eurobic o BNI Europa, e alcune (come Abanca) possono diventare consolidatori e altre saranno consolidate", si legge nella stessa nota.

Tuttavia, il futuro delle banche nazionali, secondo Roland Berger Portugal, dovrà passare anche attraverso una "dirompente riduzione dei costi", con la chiusura di oltre 1.500 filiali (circa il 30%), accompagnata da una "forte riduzione dei dipendenti" e una revisione della struttura organizzativa, che rappresenterebbe una riduzione dei costi del 20%.