La campagna, intitolata "Una dose diuguaglianza: per l'accesso universale alla vaccinazione covid-19", inizia con una petizione, disponibile sul sito web dell'organizzazione (https://www.amnistia.pt/peticao/vacina-covid-19), in cui si chiede alle aziende farmaceutiche di condividere le loro conoscenze e tecnologie per massimizzare il numero di dosi di vaccini covid-19 nel mondo.

Secondo AI, i paesi ricchi hanno acquistato più della metà della fornitura mondiale di vaccini, anche se rappresentano solo il 16% della popolazione mondiale.

Gli stessi paesi hanno somministrato finora più del 60% delle dosi mondiali, mentre più di 100 paesi non hanno ancora vaccinato una sola persona.

L'organizzazione non governativa (ONG) chiede agli stati di smettere di impegnarsi nel "nazionalismo dei vaccini" e di lavorare insieme per garantire che le persone più a rischio di contrarre il covid-19 in tutti i paesi possano accedere ai vaccini.

L'organizzazione ricorda che miliardi di dollari di denaro dei contribuenti sono stati spesi per aiutare aziende come AstraZeneca, Moderna e Pfizer / BioNTech a sviluppare e produrre vaccini, ma queste aziende - e altre - rifiutano di condividere ricerca, conoscenza e tecnologia.

Questo significa, secondo AI, che altre aziende farmaceutiche non possono approfittare di questi progressi nella scienza per aumentare la propria produzione di vaccini, che a sua volta aumenterebbe l'offerta di vaccini in modo che siano accessibili ai paesi con minori budget.

Ad esempio, nel maggio 2020, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha creato il Covid-19 Technology Access Group (Covid-19 Technology Access Pool / C-TAP) in modo che le aziende potessero raccogliere dati e conoscenze e poi concedere in licenza la produzione e il trasferimento della tecnologia ad altri potenziali produttori, con l'obiettivo di garantire che le persone ovunque potessero avere accesso ai vaccini più rapidamente.

Tuttavia, fino ad ora, nessuna azienda farmaceutica ha aderito al C-TAP.