In una dichiarazione rilasciata il 24 marzo, il Ministero dell'Ambiente e dell'Azione per il Clima afferma che l'accordo è stato formalizzato a febbraio, con l'obiettivo di coordinare l'azione delle due entità in materia di criminalità ambientale.

Il protocalco sottolinea che il PJ integra già, insieme alla Procura Generale, il gruppo di lavoro che l'IGAMAOT e l'Agenzia Portoghese per l'Ambiente hanno creato per la definizione di criteri di valutazione tecnica e scientifica che permettono di dare un contenuto misurabile a concetti come "danno sostanziale" o "danno significativo o durevole".

Nella stessa nota, il Ministero sottolinea che il maggiore ostacolo alla criminalizzazione "di alcuni dei comportamenti più gravemente dannosi per l'ambiente e le risorse naturali è stato proprio nell'enorme difficoltà delle autorità a tradurre in pratica concetti indeterminati da cui la legge fa dipendere il reato di inquinamento".

"Questo ha portato i tribunali a non applicare sanzioni penali, anche nelle situazioni più gravemente lesive dell'ambiente, quindi sempre trattate come meri illeciti amministrativi", evidenzia il ministero.