Nella sentenza, a cui Lusa ha avuto accesso, il giudice del tribunale di Lisbona riconosce le "offese al diritto all'onore e al diritto all'immagine" della famiglia Coxi quando Ventura ha mostrato la loro fotografia, in un dibattito televisivo per le elezioni presidenziali, a gennaio, definendoli "banditi".

Sia André Ventura che il partito dovranno presentare scuse "scritte o orali", di "pubblica ritrattazione" dei fatti commessi, che dovranno essere pubblicate dai media in cui le "pubblicazioni offensive dei diritti della personalità" sono state "originariamente diffuse" (SIC, SIC Notícias, TVI) e anche sull'account Twitter della Chega.

Se non lo faranno entro 30 giorni dal passaggio in giudicato della sentenza, Ventura e il partito dovranno pagare una penale di 500 euro per ogni giorno di ritardo.

Il giudice ha anche ordinato ad André Ventura di non fare, in futuro, "dichiarazioni o pubblicazioni, scritte o orali, offensive del buon nome" dei membri della famiglia Coxi, pena il pagamento di "5.000 euro per ogni infrazione".

Nella prima sessione del processo, il 10 maggio, André Ventura ha detto che non intendeva offendere la famiglia del quartiere giamaicano che aveva definito "banditi" durante un dibattito della campagna presidenziale, ha detto che avrebbe ripetuto la stessa cosa e ha detto che non aveva bisogno di scusarsi perché aveva capito di non aver sbagliato.

Una fonte del Chega, contattata da Lusa, ha dichiarato che il partito farà appello alla sentenza e non farà ulteriori commenti in giornata.

In una dichiarazione rilasciata a Lusa, l'avvocato della famiglia Coxi, Leonor Caldeira, ha detto di aver accolto con "enorme entusiasmo" questa sentenza per il significato che ha per "l'affermazione dei diritti umani" e che dimostra che "umiliare i neri e i poveri non è un'arma retorica a disposizione degli attori politici".