Secondo il giudice Ana Lúcia Cruz, i fatti che il tribunale ha aggiunto alla sentenza "risultano dalle dichiarazioni delle vittime" e "nessun altro mezzo di prova", essendo legati a problemi con la linea temporale e i dettagli delle presunte aggressioni dell'imputato, tra gli altri.

Secondo Ana Lúcia Cruz, anche senza essere richiesta, la sentenza può comunque prevedere il riconoscimento di un risarcimento alle vittime Layla da Silva e Lauren Caton, sentite a futura memoria dopo i fatti, tra maggio e giugno 2019, e che non sono mai comparse in tribunale.

Donald Fernandes, 36 anni, è accusato di 14 crimini, tra cui il rapimento di cittadine brasiliane e britanniche, in diversi giorni di maggio 2019, donne che avrebbe tenuto prigioniere in una casa a Boliqueime (Loulé), violentate, aggredite e minacciate di morte.

L'imputato è accusato di due reati di sequestro aggravato, sei di stupro, due di minaccia aggravata, due di offesa all'integrità fisica e due di furto.

La prima denuncia è stata quella di Layla, che è riuscita a fuggire, mentre Lauren ha chiesto aiuto attraverso un messaggio scritto su un tovagliolo in un centro commerciale di Faro dove era andata con Donald.

In detenzione dal 9 gennaio 2020, l'imputato in tribunale ha negato tutte le accuse, suggerendo che entrambi potrebbero aver cospirato per incriminarlo.

La lettura della sentenza è fissata per il 7 luglio alle 15:30, al tribunale di Faro.