L'indagine è il risultato di una collaborazione tra l'Istituto di Difesa Nazionale (IDN), la Direzione delle Risorse della Difesa Nazionale (DGRDN), l'Istituto di Scienze Sociali dell'Università di Lisbona (ICS-ULisboa) e l'Istituto Portoghese di Relazioni Internazionali (IPRI-Nova) e cerca di capire le opinioni della popolazione portoghese sulla Difesa Nazionale e sulle Forze Armate.

Il servizio nazionale non è obbligatorio in Portogallo dal 2004 e la maggioranza degli intervistati (59,7%) è d'accordo con questo modello, ma una "parte rilevante" di circa il 40% mostra una preferenza per un servizio militare obbligatorio.

"Sebbene la preferenza per un servizio non obbligatorio sia maggiore in tutte le fasce d'età, è possibile notare che con l'aumentare dell'età aumenta anche la percentuale di popolazione a favore del servizio militare obbligatorio", sottolinea lo studio.

Ci sono variazioni significative nell'analisi per fasce d'età: la stragrande maggioranza dei giovani tra i 18 e i 24 anni è favorevole al regime facoltativo (74,1%) e tra i 25 e i 44 anni questo numero scende al 65,1%.

È a partire dai 45 anni che la percentuale di intervistati che preferiscono il servizio militare obbligatorio supera la media (42,9%), mentre gli ultrasessantacinquenni rappresentano il 50%.

Per quanto riguarda il genere, sono le donne a preferire spesso la natura facoltativa del servizio militare e, in termini di livelli di istruzione, "la percentuale di popolazione a favore del servizio militare facoltativo aumenta ai livelli di istruzione più elevati, superando il 70% tra chi ha un'istruzione superiore".

Alla domanda sulla Giornata della Difesa Nazionale (DDN), un'attività civica obbligatoria che mira a sensibilizzare i giovani che raggiungono l'età adulta sul tema della Difesa Nazionale e sul ruolo delle Forze Armate, la maggior parte è favorevole (72%), soprattutto i più giovani, fino a 24 anni.

Per quanto riguarda il finanziamento delle Forze armate, il 67% degli intervistati ritiene che il bilancio dello Stato per la Difesa sia "insufficiente", un dato in contrasto con il 6,4% che lo classifica come "eccessivo".

Per quanto riguarda le dimensioni delle Forze armate, considerando il livello del personale militare (che attualmente si aggira intorno alle 23 mila unità), il 44,9% degli intervistati considera questo numero "insufficiente", il 42,2% lo trova "adeguato" e solo il 12,9% lo considera "eccessivo".

Lo studio aggiunge che "c'è una percezione molto forte che il mondo sarà più insicuro nel prossimo decennio" e, nel caso del Portogallo, gli intervistati evidenziano come minacce più probabili "una possibile crisi economica globale" e "l'emergere di pandemie ed epidemie".

In questo campo, l'Organizzazione del Trattato Nord Atlantico e l'Unione Europea, di cui il Portogallo fa parte, sono ben considerate e ritenute importanti per la sicurezza del Paese da una chiara maggioranza: il 72,9% classifica la partecipazione alla NATO come "importante/molto importante" e l'83,1% il ruolo di leadership internazionale dell'UE.

I risultati sono stati presentati oggi all'IDN, a Lisbona, dai coordinatori scientifici, Pedro Magalhães, ricercatore principale dell'ICS - Università di Lisbona, e Raquel Vaz-Pinto, ricercatrice integrata dell'IPRI-Nova, in una sessione con la direttrice dell'IDN, Helena Carreiras, in apertura e moderazione del dibattito, e con il Ministro della Difesa Nazionale, João Gomes Cravinho, in chiusura.