La campagna, presentata oggi al Festival di Cannes, è un'iniziativa del programma Europa Creativa della Commissione Europea, in partenariato con Coletivo 50/50 - apparso nel 2018 in questo stesso festival, con una Lettera per la Parità -, nell'ambito di un piano d'azione annunciato a dicembre per questo settore. Il progetto(www.characther.eu) consiste nella presentazione di brevi video con donne europee che lavorano e sono riconosciute in diversi ambiti del cinema, dell'audiovisivo e dei media, avendo già presentato la regista rumena Anca Damian, la compositrice francese Uèle Lamore e il duo danese Anne Rasmussen.

Sulla pagina ufficiale è possibile accedere ad alcune statistiche che sostengono la necessità di questa campagna: Le donne rappresentano il 51% della popolazione europea, ma solo il 20% dei film prodotti in Europa tra il 2015 e il 2018 sono stati realizzati da donne. Nei media, il 40 per cento dei giornalisti sono donne, ma in un campione di 240 media, solo il 22 per cento delle donne ha ricoperto posizioni dirigenziali. Con questa campagna di sensibilizzazione, la CE vuole "incoraggiare le giovani donne a perseguire carriere in settori tradizionalmente considerati maschili, mostrando loro che il successo è possibile". "Attualmente in Europa, solo un film su cinque è realizzato da una donna. Vogliamo che questo cambi. E questo non accade solo nella regia. In questa campagna vediamo che c'è una grande varietà di professioni nei media e nell'audiovisivo che sono poco conosciute, ma molto attraenti", ha detto la vicepresidente di CE Vera Jourová, in dichiarazioni alla rivista Variety.

In termini di uguaglianza di genere, lo spazio comune europeo si sta muovendo a diverse velocità dal punto di vista legale e statistico della rappresentazione delle donne nella produzione, creazione e rappresentazione di film e nelle imprese mediatiche. Giovedì, l'Osservatorio Europeo dell'Audiovisivo (OAS) ha pubblicato un ampio rapporto proprio sulla diversità, compresa la parità di genere, la rappresentanza etnica e religiosa, e ha concluso che "c'è molta strada da fare" nel cinema e nell'audiovisivo, ostacolato nel 2020 dal contesto della pandemia.

"La pandemia Covid-19 non solo ha accentuato le disuguaglianze già esistenti tra uomini e donne praticamente in tutti i settori, sia in Europa che all'estero, ma ha anche avuto un impatto sui gruppi etnici e le minoranze sottorappresentate", si legge nel rapporto. Tra i problemi rilevati nel contesto europeo, l'osservatorio indica, ad esempio, la mancanza di armonizzazione e di metodologia tra gli Stati membri, che rende più complesso il processo di raccolta ed elaborazione dei dati statistici.