"È stato approvato un decreto legge che mira a proteggere le famiglie con prestiti in default bancario, beneficiando di una protezione aggiuntiva nell'ambito del Piano d'Azione per il Rischio di Default (PARI) e della Procedura Stragiudiziale di Risoluzione delle Situazioni di Default (PERSI)", dice il comunicato emesso alla fine della riunione del Consiglio dei Ministri.

Così, entro il 31 agosto, le istituzioni finanziarie "dovrebbero valutare la capacità finanziaria dei loro clienti", ed entro il 15 settembre, se i requisiti legali sono soddisfatti, "dovrebbero presentare proposte per migliorare le loro condizioni contrattuali", si legge.

Il governo spiega che in caso di difficoltà finanziarie, le famiglie con mutui per la casa sono protette per un periodo minimo di 90 giorni, "e le istituzioni finanziarie non possono risolvere il contratto o intraprendere azioni legali".

Gli istituti finanziari non possono inoltre aumentare il tasso d'interesse dei contratti di credito, anche se non sono coperti da una moratoria, secondo gli accordi conclusi nel contesto di PARI e PERSI, rafforzando così la protezione dei clienti delle banche.

L'esecutivo mira a garantire che "le istituzioni controllino i loro clienti in modo più proattivo e che la Banca del Portogallo abbia gli strumenti per supervisionare questi passi".

La maggior parte delle moratorie doveva terminare a settembre, e c'è preoccupazione su come le famiglie e le imprese reagiranno all'obbligo di rimborsare i prestiti in una situazione economica molto difficile.