"Questo appello è rivolto non solo a conoscere rapidamente il piano di ristrutturazione di TAP, ma soprattutto che questo piano rifletta l'importanza che questi mercati [brasiliano e americano] hanno per la regione", ha detto Luís Pedro Martins, in un'intervista a Lusa.
L'appello del presidente di Turismo do Porto e Norte de Portugal (TPNP) affinché la compagnia aerea TAP proceda rapidamente con informazioni sul piano di ristrutturazione e sulle rotte che offrirà, si spiega con il fatto che i mercati brasiliano e americano sono "due mercati molto importanti per il turismo di Porto e del Nord del Portogallo".
"Il mercato brasiliano è il terzo mercato d'origine della regione di Porto e del Nord ed è il quinto mercato [di uscita] per il paese", ha evidenziato, ricordando che a causa della pandemia la regione ha riaperto solo "molto recentemente ai mercati americano e brasiliano".
Per Luís Pedro Martins, è essenziale conoscere i piani di TAP in modo che TPNP, insieme alla Commissione di coordinamento dello sviluppo regionale del Nord (CCDR-N) e Turismo de Portugal, possa delineare insieme le strategie per il futuro del turismo nella regione.
"Non sappiamo ancora cosa farà TAP. È importante sapere cosa farà TAP per poter allineare o progettare altre strategie, in particolare con altre compagnie aeree. E, per questo, dobbiamo anche contare sulle entità CCDR-N e Turismo de Portugal", ha detto.
Luís Pedro Martins ha sottolineato che uno dei progetti prioritari per la regione è "la connettività aerea", qualcosa che è un fattore critico di successo per la regione.
"Se non siamo in grado di risolverlo, è molto preoccupante per la regione", ha detto.
TAP intende rendere operativo il piano di ristrutturazione in ottobre, secondo il presidente esecutivo (CEO) della compagnia aerea, Christine Ourmières-Widener.
Nel primo semestre di quest'anno, TAP SA ha ridotto le sue perdite a 493,1 milioni di euro, un recupero del 15,3%, o 88 milioni di euro, rispetto ai risultati negativi di 582 milioni di euro nello stesso periodo dell'anno precedente.
Dal 31 dicembre 2020, un totale di 1.302 dipendenti hanno lasciato l'azienda, il che rappresenta una riduzione del 16% della forza lavoro, e la negoziazione di accordi con i sindacati attraverso i quali sono state definite le revisioni salariali".