Il nuovo indice globale del crimine organizzato colloca il Portogallo nel quadrante più positivo, che combina bassi livelli di criminalità e un alto punteggio di resilienza contro questi tipi di crimine.

Solo 50 dei 193 membri delle Nazioni Unite (ONU) fanno questa lista, compresi altri 24 paesi europei come Germania, Belgio, Regno Unito e tutti i paesi baltici e nordici.

Il Portogallo è classificato come il 117° paese con il più basso tasso di criminalità, con un punteggio di 4,55 su una scala da 0 a 10, e i tipi più frequenti di criminalità organizzata sono il traffico di droga, soprattutto cocaina, e il traffico di esseri umani.

Per quanto riguarda il traffico di droga, il Portogallo è considerato un paese di transito e destinazione per il traffico di cocaina, che è stata la droga più sequestrata nel 2018. D'altra parte, è anche un paese di origine per la cannabis, che poi va principalmente in altri paesi europei, in Brasile e in Guinea-Bissau.

Per quanto riguarda il traffico di esseri umani, il rapporto afferma che il Portogallo "è un paese di origine, transito e destinazione del traffico di esseri umani", con la maggior parte delle vittime che arrivano dalla Moldavia, mentre quelle che vengono "esportate" vanno soprattutto in Spagna.

Oltre ai tipi di crimine, il tasso di criminalità guarda anche ai tipi di autori e, a questo livello, le reti criminali sono le più frequenti, costituite da piccoli gruppi familiari coinvolti soprattutto nel traffico interno di droga, ma anche nello sfruttamento nelle zone rurali.

"Le reti criminali che operano in Portogallo spesso stabiliscono rapporti di lavoro con reti straniere, che sono responsabili della produzione e del trasporto di droga, o del reclutamento e del trasporto di vittime in Portogallo", aggiunge il rapporto, che identifica anche specifiche bande organizzate di stampo mafioso in Portogallo, come i gruppi di motociclisti dei Los Bandidos e degli Hells Angels.