In un comunicato inviato all'agenzia di stampa Lusa, l'ASCCGP afferma che questa interruzione totale del lavoro, tra le 00:00 e le 23:59 del 12 novembre, giornata di sciopero segnata dal Fronte comune dei sindacati della pubblica amministrazione, nasce anche per protestare contro il mancato adempimento di una serie di richieste, tra cui "il pagamento immediato del supplemento di sicurezza carceraria, trattenuto dal gennaio 2014 a tutti coloro che esercitano le funzioni di capo squadra".

Un altro motivo dello sciopero è legato all'"apatia riflessa" nel Bilancio dello Stato (OE) per il 2022, che secondo l'associazione rivela la scarsa importanza che il governo attribuisce ai problemi che riguardano il corpo delle guardie carcerarie (CGP).

Un altro obiettivo dello sciopero è "l'apertura immediata, fondamentale e imprescindibile delle procedure d'appalto pubblico per tutte le categorie di carriera dei capi della CGP".

La lotta lanciata ora dall'ASCCP mira anche a "risolvere i problemi strutturali del sistema penitenziario" e ad esigere "l'equiparazione del capo principale del CGP con il capo principale della Polizia di Pubblica Sicurezza (PSP)".

L'ASCCGP, presieduta da Hermínio Barradas, difende anche la "regolamentazione urgente della valutazione delle prestazioni attraverso la pubblicazione del diploma legale competente".

In termini di risorse umane, l'ASCCGP avverte di un deficit di 1.000 persone, dovuto alla "terribile" attuazione del pensionamento e del pre-pensionamento e all'invecchiamento del personale, notando che questa situazione mette in pericolo il "normale" funzionamento delle carceri e compromette i diritti dei detenuti e le attività dei funzionari del sistema carcerario.

Insieme ad altri problemi statutari, l'ASCCGP afferma che "non c'è dialogo con il governo" e che non possono essere ascoltati dall'esecutivo.