Il processo - che oltre al Portogallo riguarda anche Bulgaria, Cipro, Grecia e Malta - si basa su problemi legati all'interconnessione elettronica e allo scambio effettivo di informazioni sui casellari giudiziari attraverso il Sistema europeo di informazione sui casellari giudiziari (ECRIS), nonché nella notifica di tutte le nuove condanne e degli aggiornamenti sulle condanne allo Stato membro di nazionalità del reo.

Secondo un comunicato stampa dell'esecutivo comunitario, un altro motivo di preoccupazione è il fatto che le risposte alle richieste di informazioni sulle condanne non vengono date entro i termini previsti, e non c'è ancora una risposta.

Il Portogallo ha due mesi di tempo per notificare a Bruxelles la corretta applicazione delle norme, pena l'avanzamento alla seconda fase della procedura d'infrazione.