La prima parte dello studio "Inchiesta sulle condizioni di vita lavorativa dei macchinisti del Metropolitano di Lisbona" è stata presentata all'auditorium della metropolitana di Alto dos Moinhos, a Lisbona, dai ricercatori dell'Osservatorio delle condizioni di vita e di lavoro.

La sintesi del rapporto di studio, che è venuto dopo una richiesta del sindacato dei lavoratori della metropolitana di Lisbona (STTM), si basa sulle risposte a 242 domande che delineano il profilo e i problemi dei macchinisti.

Secondo lo studio, la prima conclusione è il "rapporto elevato tra bullismo ed esaurimento emotivo" e la seconda il "rapporto elevato tra ore notturne mensili ed esaurimento emotivo".

Il sociologo João Areosa, uno dei ricercatori dello studio, ha delineato il profilo del conducente della metropolitana, nella sua presentazione: "un uomo, intorno ai 50 anni e con più di 20 anni di esperienza professionale".

"Sposato, con una relazione coniugale stabile e con uno o due figli. Ha un rapporto di lavoro stabile, il cui reddito lordo è superiore ai duemila euro. Possiede una casa propria, senza essere completamente pagato. Lavora tra le 35 e le 40 ore settimanali. Svolge il suo lavoro su base mensile, di notte, con carichi di lavoro superiori alle 45 ore, avendo anche orari a rotazione".

João Areosa ha anche aggiunto che un terzo degli intervistati ha detto di essere stato "vittima di bullismo da parte delle gerarchie", un valore "molto alto" secondo il funzionario.

Il presidente del sindacato dei lavoratori della metropolitana di Lisbona (STTM), Silva Marques, ha iniziato sottolineando che nel 1997/98 c'erano circa 460 macchinisti e attualmente sono 250.

"Sono meno macchinisti, lavorano in una rete più grande, con un maggior volume di lavoro", ha sottolineato, sottolineando che il sindacato ha preso l'iniziativa di richiedere questo studio all'Osservatorio anche prima della pandemia.

Lo studio è stato realizzato dai ricercatori Duarte Rolo, João Areosa, Henrique Silveira, Raquel Varela, Roberto della Santa, con la partecipazione di Beatriz Santiago, José Antunes e Miguel Amaral.