Il SEF ha eseguito due mandati di perquisizione e sequestro, uno in un'abitazione e l'altro in un esercizio commerciale, che hanno permesso di sequestrare "circa cinquemila euro in contanti, tre telefoni cellulari, tre computer portatili e varia documentazione al fine di corroborare le prove penali" raccolte durante l'indagine, ha detto la stessa fonte.
Con questi passi, il SEF ha fatto un altro passo in un'indagine "iniziata nel 2020" e in cui è in gioco il reato di favoreggiamento dell'immigrazione illegale, coinvolgendo una società di lavoro temporaneo, ha contestualizzato la stessa fonte in un comunicato.
SEF ha indicato che il "principale sospettato" è il proprietario di una società di lavoro temporaneo ed entrambi si sono costituiti come imputati per il reato di favoreggiamento dell'immigrazione illegale.
Durante il periodo coperto dall'inchiesta, gli imputati "sono stati responsabili, in cambio di ingenti somme di denaro, dell'immigrazione di più di 300 cittadini stranieri" e la "grande maggioranza non si trova nemmeno sul territorio nazionale", ha detto SEF.
La stessa fonte ha anche detto che l'inchiesta esaminerà ora il "vasto patrimonio immobiliare acquistato dall'imputato nell'ultimo anno".