In un comunicato, Anacom ricorda che, nel 2021, "ha inflitto multe per un importo globale di 1,5 milioni di euro a Meo, NOS e Vodafone, per il mancato rispetto delle norme previste dalla legge sulle comunicazioni elettroniche applicabili alla sospensione e cessazione dei servizi per mancato pagamento delle fatture".

La multa di Meo, di 712.000 euro, "è stata inflitta nel dicembre 2021, per la pratica di 104 infrazioni", aggiunge Anacom, riferendo che "oltre alle violazioni delle norme applicabili alla sospensione e cessazione dei servizi forniti per mancato pagamento delle fatture, nel 2015 e 2016, Meo ha anche sospeso illegalmente i servizi a causa del consumo elevato".

Meo, di Altice Portugal, ha presentato un ricorso per contestare la decisione di Anacom presso la Corte di concorrenza, regolamentazione e supervisione (TCRS), aggiunge il regolatore.

Nel caso di Vodafone, il regolatore ha deciso "di imporre una multa di 425.000 euro" a causa della "pratica di 58 infrazioni, per violazioni delle norme applicabili alla sospensione e cessazione dei servizi forniti per mancato pagamento delle fatture, nel 2013, 2014 e 2015".

NOS "è stata sanzionata con una multa di 369.000 euro, per la pratica di 54 infrazioni, in questione è la violazione delle stesse regole, nel 2015 e 2016", dettagli il regolatore guidato da João Cadete de Matos.

"NOS e Vodafone hanno fatto appello contro la decisione di Anacom al TCRS", aggiunge.

Anacom sottolinea che, "nelle procedure d'infrazione avviate contro Meo, NOS e Vodafone, le infrazioni riscontrate erano relative alla brusca sospensione dei servizi degli abbonati, non essendo stato loro notificato il rispettivo avviso; con la sospensione non obbligatoria dei servizi; e con la mancata risoluzione del contratto dopo il mancato rispetto di una delle rate dell'accordo di pagamento concluso con i consumatori".

Le norme sulla sospensione e cessazione dei servizi prestati "mirano a proteggere gli utenti del servizio pubblico essenziale di comunicazioni elettroniche e a promuovere l'adempimento puntuale dei contratti conclusi con i consumatori, evitando l'indebitamento e, quindi, aumentando l'uso dei mezzi giudiziari per il recupero del rispettivo credito".

Il regolatore sottolinea che, "data l'importanza degli interessi protetti e la situazione di fragilità economica in cui si trovano molti abbonati, Anacom continuerà a prestare particolare attenzione a questo tema, soprattutto dopo l'abrogazione delle misure eccezionali definite nell'ambito della pandemia - attualmente in vigore fino al 31.03.2022".

Queste misure eccezionali vietano agli operatori di sospendere la fornitura di servizi per mancanza di pagamento quando ciò è motivato da situazioni di disoccupazione, da un calo del reddito familiare pari o superiore al 20% o da un'infezione da Covid-19.