Tutti i passeggeri arrivati in Portogallo per via aerea, tra il 1 dicembre e il 6 febbraio, dovevano presentare un test negativo per il Covid-19 o un certificato di recupero al momento dello sbarco.

Secondo il Ministero dell'Amministrazione Interna (MAI) tra il 1 dicembre e il 6 febbraio, PSP e SEF hanno ispezionato 2.191.138 passeggeri e 20.583 voli, il che ha portato a 3.273 infrazioni.

Secondo il MAI, 41 compagnie aeree sono state multate per aver trasportato passeggeri senza un test negativo per il Covid-19 o un certificato di recupero.

Le compagnie aeree che hanno trasportato passeggeri senza un test negativo sono state multate tra i 20.000 e i 40.000 euro per passeggero e i viaggiatori sono stati anche soggetti a multe tra i 300 e gli 800 euro, per non aver presentato un test all'arrivo.

Il MAI afferma anche che le 3.273 infrazioni includono otto stranieri a cui è stato rifiutato l'ingresso nel paese perché non hanno presentato un test all'arrivo, dato che i test potevano essere portati in aeroporto solo per i cittadini di nazionalità portoghese, gli stranieri residenti in Portogallo e il personale diplomatico.

I dati del MAI mostrano anche che 3.337 test diagnostici sono stati eseguiti negli aeroporti per i passeggeri che sono entrati nel paese senza questo documento.

Alle frontiere terrestri, sempre tra il 1° dicembre e il 6 febbraio, i cittadini dei paesi non appartenenti all'Unione Europea e dei paesi UE considerati a rischio rosso o rosso scuro hanno richiesto un test negativo o un certificato di recupero.

La GNR e il Servizio Stranieri e Frontiere hanno effettuato 22.528 operazioni di sorveglianza casuale alle frontiere terrestri per garantire i test per il Covid-19, secondo il MAI.

Nell'ambito di queste operazioni, 135.307 ispezioni sono state effettuate su veicoli leggeri e merci, motociclette, treni e autobus, che hanno dato luogo a 42 avvisi di infrazione amministrativa per mancanza di un certificato di prova o di recupero.

Il MAI menziona anche che 563 test diagnostici sono stati eseguiti alle frontiere terrestri.

Da lunedì 7 febbraio, non è più obbligatorio presentare un test negativo alle frontiere per i titolari del certificato digitale Covid-19.