Il vicepresidente del comitato organizzatore, Alexandre Leitão, ha dichiarato in un incontro con i giornalisti di essere "estremamente ottimista" sul fatto che la conferenza, che si terrà dal 27 giugno al 1° luglio, si svolga in un clima di grande serenità.

Nella risoluzione delle Nazioni Unite sulla Conferenza degli Oceani del 2022, si stabilisce che "per consenso" deve essere approvata una dichiarazione "breve, concisa, orientata all'azione e negoziata tra i governi", che indichi le soluzioni per raggiungere l'Obiettivo di Sviluppo Sostenibile dedicato agli oceani (SDG14).

Per il presidente della fondazione Oceano Azul, Tiago Pitta e Cunha, si tratta di far uscire gli oceani dal "punto morto" e di inserirli nella discussione sull'ambiente e sul cambiamento climatico, il che comporterà, ad esempio, la conclusione di un trattato per la protezione della biodiversità in alto mare entro quest'anno e la consacrazione di almeno il 30% degli oceani come aree protette entro la fine di questo decennio.

Ha sottolineato che nell'accordo di Parigi del 2015 sulla riduzione delle emissioni di gas serra, in cui quasi tutti i Paesi del mondo hanno concordato di limitare il riscaldamento globale entro la fine del secolo, gli oceani hanno "una parola nel preambolo" e che nel testo finale della COP26, che si è svolta l'anno scorso a Glasgow, la parola "oceano" compare "quattro volte in dieci pagine".

La perdita di ossigeno, la pesca eccessiva e l'aumento delle temperature stanno rendendo gli oceani più acidi e inospitali per i milioni di esseri viventi che li abitano e hanno un impatto anche sull'uomo, sottolinea l'organizzazione della conferenza.

Senza fornire impegni specifici, che saranno negoziati in anticipo, Alexandre Leitão ha dichiarato che "tra i 20 e i 25" capi di Stato e di Governo hanno già confermato la loro presenza alla conferenza, così come i rappresentanti ministeriali di 35 Paesi, osservando che a quattro settimane dall'inizio c'è ancora "immenso tempo" per ulteriori conferme.

Per ora si sa che arriveranno rappresentanti da 193 Paesi e che si sono già registrate 938 entità della società civile, tra cui 75 fondazioni e 74 università.