"Ci sarà un costo dell'impatto" di queste misure, avverte la compagnia aerea low-cost britannica in un comunicato, senza fornire ulteriori dettagli, ma aggiungendo che le prospettive a medio termine rimangono "attraenti".

easyJet sottolinea che le prenotazioni rimangono "forti", con quelle per il quarto trimestre dell'anno (che termina il 30 settembre) già al livello pre-pandemia del 2019.

Le prospettive del vettore britannico per il terzo trimestre, che termina il 30 giugno, indicano ora una capacità di trasporto dell'87% rispetto ai livelli dell'esercizio 2019, contro il 90% previsto finora.

Ciò rappresenta un totale di 140.000 voli, 22 milioni di passeggeri e il 550% della capacità rispetto allo stesso periodo del 2021, quando le restrizioni legate alla pandemia paralizzavano ancora la maggior parte del traffico aereo.

Nel quarto trimestre, da luglio a settembre, la capacità di trasporto dovrebbe attestarsi intorno al 90% del livello dell'anno fiscale 2019, contro il 97% previsto finora.

Una situazione senza precedenti

Nel comunicato, easyJet spiega che, a causa della ripresa "senza precedenti" del traffico aereo nella prima metà del 2022, dopo l'abolizione delle restrizioni sanitarie, "l'aviazione in Europa si trova ad affrontare difficoltà operative" che includono "ritardi nel controllo del traffico e mancanza di personale" negli aeroporti, che ha portato a successivi ritardi e cancellazioni di voli.

"Un mercato del lavoro in difficoltà in tutto il settore, compreso l'equipaggio di cabina, e l'aumento dei tempi di verifica dell'identità" dei candidati ai posti di lavoro nel settore dell'aviazione stanno ostacolando gli sforzi per accelerare l'offerta.

"Questo si riflette nei limiti di volo recentemente annunciati in due dei nostri aeroporti più grandi, Gatwick a Londra e Amsterdam".