L'Istituto Nazionale di Statistica (INE) ha rivelato che l'inflazione ad agosto ha raggiunto l'8,9%, con i prodotti alimentari tra i principali responsabili di questo valore. In questo segmento, spiccano i prezzi del pollame e degli oli alimentari, che hanno avuto una variazione, rispettivamente, del 25,1% e del 36,2% tra febbraio e agosto.

Secondo l'ufficio statistico, il sottogruppo degli oli e dei grassi ha registrato "aumenti rilevanti da marzo in poi", raggiungendo i massimi a maggio. La variazione in questo segmento dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, il 24 febbraio, è stata del 22,9% fino ad agosto, con un'enfasi sul comportamento dei prezzi dell'olio commestibile, che hanno registrato la variazione maggiore nello stesso periodo, ovvero del 36,2%.

Nonostante un "impatto più tardivo e meno intenso" in relazione agli oli e ai grassi, ci sono altri segmenti che evidenziano i prezzi dei prodotti alimentari negli ultimi sei mesi. Con una variazione del 16,7%, i prezzi della carne hanno registrato il secondo maggiore aumento dall'inizio del conflitto, in particolare la carne di pollame (25,1%) e la carne di maiale (23,4%).

I prezzi della frutta avevano iniziato a diminuire, ma da marzo in poi hanno registrato aumenti significativi, registrando un incremento del 13,7% tra febbraio e agosto e contribuendo per 0,289 punti percentuali alla variazione dell'IPC.

L'istituto di statistica cita anche l'aumento del 10,7% del segmento pane e cereali, con particolare attenzione ad altri prodotti da forno, biscotti e cracker (12,5%) e pane (8,8%). Tra i prodotti alimentari, questo è stato il secondo sottogruppo che ha contribuito maggiormente all'indice dei prezzi - 0,457 punti percentuali.

Infine, i settori del latte, formaggio e uova e del pesce hanno registrato una variazione di prezzo rispettivamente del 10,3% e dell'8,7% nel periodo in esame. Per quanto riguarda il primo sottogruppo, spiccano i prezzi di formaggi e cagliate (11,3%) e del latte vaccino scremato (17%), mentre il costo del pesce fresco o refrigerato è aumentato del 9,9% negli ultimi sei mesi.