Secondo i dati del Sistema Nazionale di Informazione sulle Risorse Idriche (SNIRH), la situazione più grave ad agosto si è verificata in Algarve, nel bacino idrografico di Barlavento, che aveva meno del 10% del suo volume immagazzinato, secondo quanto riportato dal Diário de Notícias.

Il bacino del Tago, il più grande a livello nazionale in termini di superficie occupata, ha ora un accumulo inferiore al 50% per la prima volta dall'ottobre dello scorso anno, mese in cui sono disponibili i dati più vecchi dello SNIRH.

Negli ultimi dati forniti da questo ente, anche il bacino del Douro - che, come il Tago, è condiviso con la Spagna - è al livello più basso dall'ottobre dello scorso anno (51% del volume di stoccaggio).

Alla fine di luglio, dei 59 bacini monitorati dallo SNIRH, solo sei avevano un volume d'acqua superiore all'80%, mentre 26 erano al di sotto del 40%, tra cui la diga di Campilhas (3,6%, situata nel bacino del Sado), Paradela (9,5, nel bacino del Cávado) e Bravura (11,4, nel bacino del Barlavento), che sono le tre dighe nella situazione peggiore a livello nazionale, secondo i dati del rapporto di gestione del monitoraggio agrometeorologico e idrologico.

Un mese dopo, ad agosto, gli "stoccaggi per bacino idrografico" sono risultati inferiori alle medie degli stoccaggi nei 30 anni, dal 1990/91 al 2020/21.