Secondo Pedro Fontainhas, il Governo "vuole porre fine a qualcosa che si è concluso un anno fa, quando ha eliminato la possibilità di investire nei centri urbani con i visti d'oro", osservando che l'esecutivo mira ora a porre fine a "ciò che è stato lasciato fuori, gli investimenti in unità commerciali e di servizi, come nel caso delle unità turistiche".

"Le unità turistiche non sono abitazioni", ha sottolineato, indicando che "costituiscono un'offerta immobiliare parallela integrata" in un "insieme di servizi turistici e destinata all'uso temporaneo e alle vacanze di portoghesi e stranieri".

Instabilità

Secondo Pedro Fontainhas, "queste unità hanno persino un effetto positivo, quello di ridurre la domanda di alloggi temporanei", sostenendo che si tratta di "una misura imprudente perché ancora una volta stiamo mostrando la totale instabilità del nostro sistema legale e fiscale", che "trasmette una cattiva immagine del Portogallo e del Governo", ha assicurato.

"Da quando è stata annunciata questa misura abbiamo avuto numerosi clienti, investitori che hanno sospeso i loro investimenti" e che si sono trovati "in difficoltà" a causa dell'annuncio del Governo, ha affermato.

Secondo i dati diffusi da Pedro Fontainhas, "nel 2022, anno in cui era già impossibile investire in ARI [Permessi di Soggiorno per Attività di Investimento, o visti d'oro] per l'edilizia abitativa nei centri urbani, sono stati investiti 534 milioni di euro, cioè un potenziale di oltre tre miliardi di euro in cinque anni".

Il leader dell'associazione ha inoltre affermato che la misura "fallisce per il mancato rispetto dell'eterogeneità del Paese", sottolineando che "il Portogallo non è solo Lisbona e Porto".

"Anche se l'ARI fosse un problema di mancanza di alloggi a Lisbona e Porto, cosa che non è, perché punire tutte le regioni allo stesso modo, e alcune regioni" dipendono "fortemente dal turismo e dalla cattura di questi investimenti nel prodotto turistico".

Le proposte

L'associazione sta quindi lavorando a un progetto di varie misure da proporre in questo contesto.

"La prima misura è che il Governo preveda un periodo di riflessione di almeno un anno per realizzare studi indipendenti sull'impatto oggettivo dei pro e dei contro della misura e non fare le cose di testa propria", ha dichiarato Pedro Fontainhas.

Il leader dell'associazione ha anche suggerito di rivedere "il valore minimo di assegnazione dell'ARI anche nelle unità turistiche", dato che "può darsi che il Portogallo sia un po' al di sotto della concorrenza in termini di soglia minima e l'aumento potrebbe creare più barriere all'ingresso e più tasse per lo Stato".

Per l'associazione è inoltre importante "creare una speciale sovrattassa turistica per l'acquisto di immobili turistici in cambio di un permesso di soggiorno e che, ad esempio, finanzi la costruzione o la locazione di alloggi a prezzi accessibili" e procedere con un ARI "per gli investimenti nella costruzione di immobili in affitto a prezzi accessibili".

Infine, il leader dell'associazione ha lanciato un appello per eliminare l'uso del termine "visti d'oro", perché "è diventato completamente tossico".

L'associazione promette che parteciperà alla discussione pubblica delle misure, avendo già chiesto incontri al Governo.