Marcelo Rebelo de Sousa ha annunciato la decisione con una breve nota pubblicata sul sito ufficiale della Presidenza della Repubblica.

"L'Assemblea della Repubblica ha confermato il 12 maggio, a maggioranza assoluta dei deputati in carica, la nuova versione del diploma sulla morte medicalmente assistita, per cui il Presidente della Repubblica ha promulgato il Decreto n.º 43/XV, dell'Assemblea della Repubblica, come previsto dall'articolo 136, comma 2 della Costituzione della Repubblica portoghese", si legge nella nota.

Il decreto, su cui il Capo dello Stato aveva posto il veto il 29 aprile, è stato confermato venerdì e lo stesso giorno è andato a Palazzo Belém per la promulgazione.

Ha ottenuto 129 voti a favore, dalla maggioranza dei deputati del PS, dai banchi dell'Iniziativa Liberale e del Blocco di Sinistra e dai singoli deputati del PAN e del Livre, 81 voti contrari, dalla maggioranza dei deputati del PSD e dai banchi del Chega e del PCP, mentre un deputato socialdemocratico si è astenuto.

L'articolo 136.º, nº 2 della Costituzione impone che, dopo il veto di un decreto, "se l'Assemblea della Repubblica conferma il voto a maggioranza assoluta dei deputati in carica, il Presidente della Repubblica deve promulgare il diploma entro otto giorni dal ricevimento".

In questo decreto, che modifica il Codice Penale, "si considera morte medicalmente assistita non punibile quella che avviene per decisione della persona, maggiorenne, la cui volontà è attuale e reiterata, grave, libera e illuminata, in una situazione di sofferenza di grande intensità, con lesione definitiva di estrema gravità o malattia grave e inguaribile, quando praticata o aiutata da professionisti sanitari".

L'ultimo articolo stabilisce che "la presente legge entra in vigore 30 giorni dopo la pubblicazione del relativo regolamento", che spetta al Governo approvare.

Il regolamento della legge dovrebbe stabilire, tra gli altri punti, il modello per la documentazione clinica delle richieste di morte medicalmente assistita e il modello per la relazione medica finale.

La prima legge portoghese in materia stabilisce che "la morte medicalmente assistita può avvenire solo tramite eutanasia quando il suicidio medicalmente assistito è impossibile a causa dell'incapacità fisica del paziente".

Il suicidio medicalmente assistito è definito come "la somministrazione di farmaci letali da parte del paziente stesso, sotto controllo medico", e l'eutanasia come "la somministrazione di farmaci letali da parte di un medico o di un professionista sanitario debitamente qualificato per lo scopo".

Quando sono apparse le prime iniziative legislative in materia, Marcelo Rebelo de Sousa, cattolico praticante, ha difeso un lungo e ampio dibattito pubblico, ma si è posto al di fuori della discussione.

Questo è stato il quarto decreto che il Parlamento ha approvato per depenalizzare la morte medicalmente assistita a determinate condizioni.

Il Presidente della Repubblica ha inviato il primo decreto in materia alla Corte Costituzionale, nel febbraio 2021, ha posto il veto sul secondo, nel novembre dello stesso anno, e ha inviato anche il terzo per un controllo preventivo, nel gennaio di quest'anno. I due invii alla Corte Costituzionale hanno portato a veti di incostituzionalità.

Il 19 aprile, prima del quarto decreto, il Presidente della Repubblica ha posto il veto, ma ha sciolto i dubbi di costituzionalità, segnalando solo "un problema di precisione" in due punti specifici, e ha commentato un'eventuale conferma dicendo: "Non c'è nessun dramma".