Lo studio "Valore strategico dell'industria dei farmaci generici e biosimilari in Portogallo" mira a mappare l'impatto di questa industria sulla salute, sull'economia e sulla coesione sociale.

Promosso dall'Associazione portoghese dei farmaci generici e biosimilari(APOGEN), che festeggia il suo 20° anniversario, lo studio, redatto dalla società di consulenza Deloitte, afferma che, in ambito sanitario, "i farmaci generici e biosimilari aumentano l'accesso e contribuiscono alla riduzione delle spese, liberando risorse che possono essere riallocate per finanziare l'innovazione terapeutica, nonché l'assunzione di un maggior numero di professionisti, generando guadagni in termini di salute che si traducono in una maggiore longevità e qualità della vita".

Attualmente, l'adesione ai farmaci generici e biosimilari, seppur lenta, è in crescita, con una tendenza a una maggiore presenza nel mercato ospedaliero", afferma lo studio, aggiungendo che, nel 2022, i generici otterranno una quota di mercato in volume del 49%, il 25% del valore del mercato, con vendite di mercato che raggiungeranno gli 811 milioni di euro.

Lo scorso anno, in media, il prezzo di una confezione generica, nel mercato ambulatoriale, è stato inferiore del 58% rispetto al prezzo medio di un farmaco originale, "nonostante il significativo aumento dell'inflazione, dei costi delle materie prime e dei costi di contesto che sono stati totalmente assorbiti dal settore".