Il documento presentato all'incontro con le parti sociali non menziona tuttavia il numero totale di lavoratori che attualmente percepiscono il salario minimo nazionale.

La diminuzione della percentuale di lavoratori che percepiscono il salario minimo "è stata trasversale a entrambi i generi e ai giovani (-3,0 punti percentuali (p.p.) per le donne, -1,5 p.p. per gli uomini e -2,6 p.p. per i lavoratori sotto i 25 anni)", indica il ministero.

"A marzo 2023, c'erano 80 mila lavoratori in meno" con il salario minimo nazionale rispetto a marzo 2022, "nonostante il volume di occupazione sia cresciuto".

Il documento indica anche che circa 107.000 lavoratori hanno cambiato lavoro tra ottobre 2022 e marzo 2023, ottenendo un aumento salariale medio del 13%, cioè circa 150 euro.

Sul totale dei lavoratori che hanno cambiato lavoro, 52.000 sono giovani che hanno ricevuto, in media, aumenti del 16% (circa 160 euro) nello stesso semestre.

Il Governo sottolinea inoltre ancora una volta che, in termini generali, fino ad aprile i salari sono cresciuti in media di circa l'8% rispetto allo scorso anno, attestandosi a 1.328 euro, in concomitanza con l'aumento dell'occupazione dichiarata (180mila lavoratori in più rispetto al 2022).