Il Tribunale di Leiria ha condannato, il 21 aprile, il padre e la matrigna di Valentina, rispettivamente per i reati di omicidio, profanazione di cadavere, abuso di simulazione di segni di pericolo in concorso e violenza domestica, solo per l'imputato.

Il pubblico ministero ha compreso che, sebbene sia stato il padre a provocare le lesioni che hanno portato alla morte di Valentina, ad Atouguia da Baleia, nel comune di Peniche, la sua compagna "non ha fatto nulla per impedirlo e non ha avuto alcun impedimento".

Secondo il rapporto dell'autopsia citato dal Ministero pubblico (MP), la morte di Valentina "è dovuta a contusione cerebrale con emorragia subaracnoidea".

La coppia ha nascosto il corpo di Valentina in un'area forestale, nella Serra d'El Rei (comune di Peniche, distretto di Leiria), e si è accordata il giorno successivo per avvisare le autorità della "falsa scomparsa" della bambina.

Per il PM, padre e matrigna lasciarono Valentina "ad agonizzare, in presenza di altri minori, indifferenti alle intense sofferenze della stessa"; non c'è dubbio che la matrigna abbia collaborato all'azione del padre senza promuovere aiuto alla minore o impedire le aggressioni.