I dettagli del progetto, "Sviluppo idroelettrico di José Maria de Oriol II", inviati dalle autorità spagnole, sono disponibili per la consultazione per 30 giorni lavorativi, fino al 28 maggio, sul "portale Partecipa", indica l'APP in un comunicato.

Nell'ambito del processo, "tutti i pareri e i suggerimenti presentati per iscritto saranno presi in considerazione e apprezzati, purché siano specificamente correlati al progetto in fase di valutazione".

Nella dichiarazione, l'APA afferma che essendo a conoscenza del progetto, "e considerando che potrebbe causare effetti ambientali significativi in Portogallo", ha notificato alla Spagna l'interesse del Portogallo a partecipare alla rispettiva procedura di valutazione dell'impatto ambientale (VIA).

In risposta, e nell'ambito del "Protocollo d'azione tra il governo della Repubblica portoghese e il governo del Regno di Spagna sull'applicazione alle valutazioni ambientali di piani, programmi e progetti con effetti transfrontalieri", le autorità spagnole hanno inviato la documentazione relativa al progetto transfrontaliero di potenziale impatto.

Il progetto si riferisce a un nuovo impianto idroelettrico reversibile da costruire nel comune di Alcántara, provincia di Cáceres, sfruttando i bacini esistenti di Cedillo e Alcántara II.

Il nuovo impianto, sotto la responsabilità della società spagnola Iberdrola, "non influirà sul modo in cui viene gestito il volume netto di acqua rilasciato a valle del Cedillo", indica la documentazione fornita.

Gli studi di impatto ambientale resi disponibili mostrano che il nuovo progetto "produrrà un impatto ambientale moderato" e che gli effetti sulla Rete Natura 2000 possono essere minimizzati.

La diga di Cedillo si trova al confine con il Portogallo e, data la definizione della linea che separa i due Paesi, anche la diga di Alcántara è molto vicina. Tra le due si trova il Parco Naturale Internazionale del Tago.

Nella documentazione inviata per la consultazione pubblica, si afferma che per quanto riguarda gli impatti transfrontalieri "è stato rilevato un potenziale impatto sugli habitat fluviali di interesse comunitario (HIC) presenti sulle rive del bacino di Cedillo, come conseguenza della riduzione del livello del bacino al livello 100 durante l'esecuzione dei lavori" (cinque mesi durante lo scavo esterno e la costruzione di cofferdams per l'installazione di prese d'acqua inferiori, e altri cinque mesi durante la rimozione dei cofferdams e la pulizia del letto, in anni non consecutivi).

È stato proposto di sviluppare un rimboschimento equivalente alle superfici interessate nelle aree in cui è possibile accedere con mezzi meccanici.

Gli impianti idroelettrici José Mª de Oriol e Cedillo esistono già nei bacini di Alcántara II e Cedillo.

Secondo i documenti, il nuovo impianto genera un totale di 440 MW di potenza installata e risparmia l'emissione di circa 355.000 tonnellate di anidride carbonica all'anno, con la creazione di 3.600 posti di lavoro diretti e indiretti.