Nel suo rapporto "Pensions at a Glance 2023", l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico(OCSE) stima che, sulla base del quadro legislativo in vigore nei vari Paesi, l'età media di accesso al normale pensionamento dovrebbe aumentare di due anni fino al 2060, fino a 66,3 anni.

"In futuro, e tenendo conto delle misure già legiferate, l'età media di pensionamento normale nell'OCSE aumenterà di due anni, a 66,3 anni, per un uomo che entra nel mercato del lavoro nel 2022", si legge nel documento, evidenziando che ci sarà un aumento in 20 dei 38 Paesi dell'OCSE, mentre altri tre Paesi aumenteranno l'età normale di pensionamento solo per le donne.

In Portogallo e in altri Paesi in cui l'età pensionabile è indicizzata all'aspettativa di vita media, l'aumento sarà più pronunciato rispetto a tale media: il rapporto stima che, in questo caso, si passerà dagli attuali 65,6 anni a 68 anni nel 2060 - per coloro che sono entrati nel mercato del lavoro nel 2022.

Ci sono sette Paesi con aumenti più consistenti, in una lista guidata dalla Danimarca (in cui l'età salirà da 67 a 74 anni), seguita dall'Italia (da 65 a 71 anni) o dall'Estonia (da 64,3 a 71 anni).

Il rapporto dedica anche un capitolo ai regimi speciali di pensionamento per le professioni pericolose o dolorose, sottolineando che i problemi legati a queste professioni "dovrebbero essere affrontati essenzialmente da politiche" che non rientrano nel campo delle pensioni di vecchiaia.

Pertanto, il documento sottolinea che una delle prime priorità dovrebbe essere il miglioramento delle condizioni di lavoro.