Secondo i dati richiesti da Lusa all'Istituto per la Sicurezza Sociale(ISS), nel 2023 sono state concesse 102.435 nuove pensioni di vecchiaia, 16.487 in più rispetto al 2022, anno in cui le nuove pensioni sono state 85.948.

L'ISS sottolinea che il valore medio delle nuove pensioni "è in crescita negli ultimi anni, grazie a carriere contributive dei nuovi pensionati più consistenti rispetto ai decenni precedenti".

Nel 2023, il valore medio delle nuove pensioni è stato di 687,41 euro, con un aumento di quasi 23 euro rispetto all'anno precedente (664,77 euro).

L'Istituto sottolinea che, rispetto al 2017, anno in cui è entrato in vigore il regime speciale che ha iniziato a consentire il pensionamento anticipato senza penalizzazioni per le carriere molto lunghe, l'aumento del valore medio delle pensioni nel 2023 è stato superiore a 67 euro, poiché in quell'anno la pensione media è stata di 620,25 euro.

"Il 1° ottobre 2017 è entrato in vigore il decreto legge n. 126-B/2017, che stabilisce un regime speciale per l'accesso anticipato alla pensione di vecchiaia per i beneficiari del regime generale di sicurezza sociale e del regime di protezione sociale convergente con carriere contributive molto lunghe", ricorda l'ISS nelle sue risposte a Lusa.

I dati mostrano anche che nel 2023 i lavoratori sono andati in pensione in media prima rispetto al 2022, dato che l'età media dei nuovi pensionati è stata di 65,1 anni lo scorso anno (rispetto ai 65,2 anni del 2022).


L'età legale di pensionamento nel 2023 è stata fissata a 66 anni e 4 mesi, rimanendo stabile nel 2024.

L'anno scorso sono state concesse 21.769 nuove pensioni nell'ambito del regime di pensione anticipata, con un calo del 7,6% rispetto al 2022.

I pensionamenti anticipati subiscono generalmente una doppia decurtazione, dovuta al fattore di sostenibilità, che nel 2023 corrispondeva a una penalizzazione del 13,8% del valore della pensione e a una riduzione dello 0,5% per ogni mese di pensionamento anticipato. rispetto all'età pensionabile legale o personale.

Sul totale delle pensioni anticipate dell'anno scorso, più del 40% (9.039) sono state concesse dopo una disoccupazione di lunga durata, cioè a persone che erano state disoccupate per più di 12 mesi e che soddisfacevano le condizioni per accedere a questo regime speciale di pensionamento.

Queste pensioni concesse dopo la disoccupazione di lunga durata hanno rappresentato l'8,8% del totale delle nuove pensioni nel 2023, mentre nel 2022 questa percentuale era del 12% e nel 2017 del 20,7%, spiega l'Istituto.