La Commissione europea ha presentato una proposta di regolamento per "aumentare la trasparenza" nel settore degli alloggi in affitto a breve termine, per aiutare le autorità pubbliche a garantirne uno "sviluppo equilibrato" come parte di un settore turistico sostenibile.

Secondo un rapporto di idealista, per Eduardo Miranda, presidente dell'Associazione degli alloggi locali in Portogallo (ALEP), la proposta "è un passo avanti ma non risolve il problema principale, che è la frammentazione delle leggi" a livello locale.

"Se da un lato le prenotazioni di alloggi locali offrono vantaggi per chi li ospita e per i turisti, dall'altro possono creare preoccupazioni per alcune comunità locali in difficoltà, ad esempio per la mancanza di alloggi a prezzi accessibili", aggiungendo che "le nuove norme miglioreranno la raccolta e la condivisione dei dati da parte degli host e delle piattaforme online".

Le nuove norme proposte, afferma la Commissione europea, "contribuiranno a migliorare la trasparenza nell'identificazione e nell'attività degli ospitanti di alloggi di breve durata e nelle norme che devono rispettare, e faciliteranno la registrazione degli ospitanti". Inoltre, affronteranno "l'attuale frammentazione delle modalità di condivisione dei dati da parte delle piattaforme online e contribuiranno a prevenire le attività illegali".

Cosa dice la proposta della Commissione europea?

La proposta di regolamento non inciderà sulla capacità delle autorità pubbliche di ogni Paese di regolamentare gli affitti a breve termine di alloggi, ma dovranno adattare il loro sistema di registrazione. Con le nuove regole, Bruxelles intende:

  • Armonizzare i requisiti di registrazione per gli host e le proprietà in affitto a breve termine quando vengono introdotti dalle autorità nazionali: i sistemi di registrazione dovranno essere completamente online e facili da usare. Dovrà essere richiesta una serie simile di informazioni rilevanti sugli host e sulle loro proprietà, ovvero "chi", "cosa" e "dove". Al termine della registrazione, gli host devono ricevere un numero di registrazione unico;

  • chiarire le regole per garantire che i numeri di registrazione siano visualizzati e verificati: Le piattaforme online dovranno facilitare agli host la visualizzazione dei numeri di registrazione sulle loro piattaforme. Dovranno inoltre controllare casualmente che gli host si registrino e mostrino i numeri corretti. Le autorità pubbliche possono sospendere i numeri di registrazione e chiedere alle piattaforme di identificare gli host non conformi;

  • semplificare la condivisione dei dati tra le piattaforme online e gli enti pubblici: le piattaforme online dovranno condividere con gli enti pubblici i dati sul numero di notti e di ospiti, una volta al mese, in modo automatizzato;

  • consentire il riutilizzo dei dati, in forma aggregata: i dati generati da questa proposta contribuiranno, in forma aggregata, alle statistiche sul turismo prodotte da Eurostat;

  • stabilire un quadro di attuazione efficace: Gli Stati membri controlleranno l'attuazione di questo quadro di trasparenza e applicheranno le relative sanzioni in caso di mancato rispetto degli obblighi del regolamento.

La proposta della Commissione deve ancora essere discussa e approvata dal Parlamento europeo. Dopo la sua adozione ed entrata in vigore, gli Stati membri avranno un periodo di due anni per stabilire i meccanismi necessari per lo scambio di dati.